Creazione di mugs, dall'illustrazione al prodotto finito,
tramite stampa sublimatica.

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Vi presentiamo Leon.

Nato in Luglio, segno zodiacale leone, ascendente leone, ha sempre creduto molto nel suo nome,
al punto che all’età di undici anni, in visita allo zoo, cercò di addentare una gazzella.
Inquieto ed eccentrico, cerca di tenere a bada la bestia che è in lui facendo il domatore.
Ogni tanto si da una frustata, ma non per autolesionismo, gli manca solo un po’ di pratica.

2/7

Vi presentiamo Beardie.

Nome d’arte, s’intende. Non che Genoveffa fosse migliore.
La più piccola di tre fratelli, vanta in casa il record di non essersi mai tagliata con la lametta.
Dopo aver interpretato nelle recite scolastiche Mosè e Che Guevara, decide di diventare donna barbuta professionista.

Ancora nubile, ha rifiutato più volte di posare per Playboy.

3/7
Vi presentiamo Paula.
Di origine tedesca, ha avuto la sua prima esperienza da trapezista dopo essersi ubriacata in un pub
di Monaco e arrampicata su un albero per cercare di salvare un gatto che vedeva solo lei.
Sognatrice e inguaribile romantica, crede negli opposti che si attraggono, e nelle coppe di gelato extra large dopo aver scoperto che gli opposti non si attraggono.
Attualmente frequenta un marinaio che non da sue notizie da un mese.
4/7
Vi presentiamo Tracy.
Da piccolo è sempre stato il più alto e il più grosso di tutti, motivo per il quale alle elementari veniva preso in giro, dato il contrasto tra la rudezza della sua corporatura e la dolcezza del suo nome.
In adolescenza ha sollevato un bilanciere, e da allora non si è più staccato da lui.
Ora il suo fisico è asciutto e definito, anche se il suo nome continua a essere motivo di risata.
Chi ha il coraggio di deriderlo?

5/7

Vi presentiamo Rodor.
Da grande voleva fare il pilota di aerei, perché il suo nome, in lingua celtica, significa “cielo”.
Dotato di grande intelletto, ma gracile nel fisico, non ha superato i test fisici. Mortificato per l’esclusione, ha ritrovato l’equilibrio nella palindromia del suo nome, cosicché è diventato equilibrista, camminando a duecento palmi dal suolo.

6/7
Vi presentiamo Orsho.
La lettera H al centro del suo nome è dovuta a un’aggiunta posticcia figlia della sua infatuazione
per la filosofia di Osho. Equilibrato, immerso nei valori dell’amore e della libertà, perde ogni pudore
se messo davanti a un barattolo di miele.

7/7
Vi presentiamo Kurt.
Ex frontman di un gruppo rock (so che lo state pensando, ma è solo omonimia), dopo aver inutilmente provato a laurearsi in conservatorio, ha deciso di intraprendere la carriera da clown nelle feste per bambini. Feste poco divertenti a dire il vero, nessun gioco e tanti pezzi voce e chitarra. Arrivato a ventisette anni, ha avuto la brillante idea di ammazzarsi come i grandi della musica.
Tranquilli, non è morto. I palloncini sono all’elio. È un eterno indeciso.

Illustrazioni: Valeria Pisani
Testi: Domenico Serio
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